«La cura è fiducia. Da paziente, in ospedale mi sono sentito accudito in tutti i modi possibili e ho trovato un amico, oltre che un medico. E mi sono fidato, completamente».

Tiziano e Claudio Filippa

Si può diventare amici per la pelle in ospedale? Sì, soprattutto quando uno dei due (il medico) salva la pelle del secondo (il paziente). Negli anni, il dottor Claudio Filippa, chirurgo generale di Humanitas Gradenigo, ha operato centinaia di pazienti. Mai poteva però immaginare che quel giovane tutto argento vivo incontrato in un giorno qualunque del 2011 in Pronto soccorso sarebbe diventato un amico vero, di quelli che entrano nella tua vita e ci rimangono.

Il paziente si chiama Tiziano e alle sue parole è affidata una storia di cura che è diventata una grande storia di amicizia: «Avevo dei problemi alla cistifellea ed ero in attesa di essere operato. Avevo crisi dolorosissime, una roba veramente straziante. Tanto che un giorno sono dovuto correre al Pronto soccorso del Gradenigo, dove questo medico a me ancora sconosciuto mi ha detto: “Non c’è tempo da perdere, occorre intervenire. Non ti preoccupare, ci penso io”. Io l’ho guardato e ho notato due o tre dettagli che mi hanno fatto subito capire come avessimo qualcosa in comune: la sua espressione, la collanina che intravvedevo sotto il camice e così mi sono fidato. Completamente e ciecamente. Mi hanno operato e si sono presi veramente cura di me. Claudio mi ha anche intrattenuto venendomi a trovare in stanza, chiacchierando e facendo la passeggiata con me nei corridoi».

E non è finita qui: «A me era rimasta la sfiducia nei confronti del cibo: avevo ormai collegato che ogni cosa mangiata mi avrebbe fatto venire un dolore pazzesco. Quindi, anche dopo l’operazione continuavo a non mangiare. Finché un giorno Claudio mi ha detto: “Adesso sei guarito, puoi mangiare. Anzi, devi mangiare”. Ma io non mi fidavo. E allora ha aggiunto: “Andiamo a cena insieme, così se ti succede qualsiasi cosa sei con me e ti opero di nuovo. Ti opero lì al ristorante!”. E così mi ha convinto. Ma la cena è andata benissimo e non c’è stato bisogno di una nuova operazione. E da li in poi io ho ripreso a mangiare».

Dal tavolo di quel ristorante Tiziano e Claudio non si sono idealmente mai alzati: con le rispettive famiglie hanno condiviso momenti preziosi, quelli che sono caratteristici delle amicizie vere, nate per una volta sulla barella di un Pronto soccorso.

 

TIZIANO LAMBERTI, ex paziente

Dottor CLAUDIO FILIPPA, chirurgo generale