«Il rapporto tra paziente e medico è un atto di fede: il tempo trascorso insieme è una cura, un punto di vista diverso con cui confrontarsi, un percorso di crescita da condividere».

Claudio e Lucio Buffoni

 

Questi due uomini barbuti staresti ad ascoltarli per ore, tanto che condensare in appena due minuti e 14 secondi quanto si può trovare nel loro video è risultata una fatica enorme. Il dottor Lucio Buffoni è il responsabile dell’Oncologia di Humanitas Gradenigo: un anno e mezzo fa ha ricevuto il testimone dal dottor Alessandro Comandone e da allora lo sta portando avanti con tutta l’energia e la prospettiva dei suoi 46 anni, Claudio Marinaccio di anni ne ha 38 ed è uno scrittore che solo nell’autunno del 2018 aveva scoperto di portare al braccio un peso poco gradito a nome leiomiosarcoma, tumore dei tessuti molli molto raro.

I due si sono incontrati in Humanitas Gradenigo alla fine del 2019 e si sono messi l’uno al servizio dell’altro. Claudio è guarito, Lucio s’è nutrito di tutti gli stimoli forniti da un paziente così giovane e pieno di interessi. Il racconto del tumore di Claudio e della sua storia di cura è uscito dai corridoi dell’ospedale ed è rimbalzato in tutta Italia: “Ancora qui”, cortometraggio diretto dal videomaker torinese Manuel Peluso e interpretato da Claudio con la partecipazione del suo oncologo preferito, ha vinto il concorso nazionale “Oncologia e Cinema”, indetto da AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Fondazione AIOM ed è stato premiato in occasione del 22esimo congresso nazionale dell’Associazione. I due sono diventati testimoni naturali di cosa vuol dire curare ed essere curati.

«Secondo me, la cura è anche un processo di crescita che ti porta a imparare qualcosa», dice Claudio. Lui, corrosivo nei suoi scritti e dissacrante sui suoi profili social, ha scoperto che con la malattia occorreva cambiare registro: «Quando ho raccontato del mio tumore su Facebook mi hanno scritto tantissime persone e per un attimo mi sono sentito responsabile anche di loro. Perché quando hai una malattia oncologica, la cosa stranissima è che molto spesso tocca a te dover consolare gli altri». E talvolta anche aiutare i medici a esplorare nuovi sentieri di cura: «Confrontarsi con Claudio ci aiuta a vedere le cose in un modo diverso, ecco perché mi piace tanto parlare con lui», approva il dottor Buffoni.

 

CLAUDIO MARINACCIO, paziente

Dottor LUCIO BUFFONI, responsabile Oncologia