«Per noi in Pronto soccorso la cura significa certamente urgenza, ma è soprattutto un percorso terapeutico ed emotivo che annulla ogni distanza con il paziente e la sua famiglia».

Cecilia Deiana e Piero Mandelli

Quando si entra in un Pronto soccorso, si entra in un vortice. Di persone, emozioni, stati d’animo. Nell’anno del Covid-19, il vortice si è stretto ancora di più attorno a queste corsie, ne ha sovvertito le regole, trasformato i percorsi, rivoluzionato l’organizzazione. Ma le fondamenta del Pronto soccorso di Humanitas Gradenigo sono forti e ben salde: tra queste, due volti simbolo dell’ospedale, quei volti che tutti conoscono e cercano, in grado di rassicurare anche solo con uno sguardo. I volti di Cecilia Deiana e Piero Mandelli.

Rispettivamente coordinatrice infermieristica e medico del Pronto soccorso, Cecilia e Piero lavorano da anni nell’ambito dell’emergenza e hanno risposto alla battaglia contro il Covid-19 facendosi trovare in prima linea. È stato difficile anche per loro, soprattutto dal punto di vista umano: «Abbiamo cercato di colmare la mancanza di contatto con la parola e con il tempo, attraverso un concetto di cura in grado di annullare in qualche modo le distanze, sia nei confronti dei pazienti che dei loro familiari», racconta il dottor Mandelli.

Perché da quelle corsie, abituate da sempre all’emergenza, il Covid-19 ha cercato di portare via la cosa più preziosa per un operatore sanitario: la vicinanza alle persone. Ma, ancora una volta, il Pronto soccorso raccoglie la sfida e si reinventa: «Abbiamo dovuto ampliare il gruppo, relazionarci con persone diverse, gestire una nuova squadra. Insieme, abbiamo lavorato per l’obiettivo più importante: assicurare le migliori cure al paziente, facendogli percepire la nostra “vicinanza nella lontananza” e nonostante tutto», ricorda Cecilia.

Tra quelle stesse corsie, Cecilia e Piero affrontano ogni giorno il vortice dell’emergenza, senza mai dimenticare l’importanza della componente umana: «Perché la cura è terapia, ma è anche l’aspetto emozionale e tutto quello che alla terapia sta dietro: storie, persone, emozioni», raccontano entrambi attraverso quei volti inconfondibili, che insieme a tutta la squadra, hanno reso il Pronto soccorso un luogo sicuro. Anche in mezzo alla tempesta.

 

CECILIA DEIANA, coordinatrice infermieristica

Dottor PIERO MANDELLI, medico d’urgenza